Il Ruinismo non può essere affrontato come una parentesi o un complotto

di Stefano Ceccanti

1. Quello che si chiama “cattolicesimo democratico”, pur nel suo carattere molto variegato, non ha vissuto bene questo periodo e indubbiamente esistono vari e fondati motivi a supporto di un bilancio critico.

2. Ne indico sommariamente tre: un eccessivo restringimento del pluralismo interno all’arcipelago cattolico o, più esattamente della sua visibilità all’esterno; i tentativi di proseguire fuori tempo, dopo la caduta del Muro di Berlino e con una sorta di accanimento terapeutico, l’unità politica dei cattolici, rallentando il contributo dei cattolici all’edificazione del bipolarismo, a cominciare dai tentativi di frenare la spinta verso i referendum elettorali; un approccio spesso difensivo e segnato da una cultura intransigente ai nuovi problemi emergenti su vita, famiglia e bioetica con un uso eccessivo dell’argomento del pendio scivoloso contro qualsiasi ipotesi di mediazioni ragionevoli.

3. Tuttavia a me sembra doveroso che si separino queste critiche da uno schema generale molto difensivo, auto-consolatorio, che finisce spesso con l’accomunare in radicalismo spezzoni dell’area del cattolicesimo democratico a quella proveniente dal dissenso ecclesiale, fermo restando che anche quest’ultima svolge un ruolo significativo di pungolo per il fatto stesso di esistere, indipendentemente dalle posizioni sostenute.…

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Storia di un partito che non trova più le parole per vincere

di Claudio Cerasa

“Noi chic e noi popolari, noi borghesi e noi medio bassi, noi snob, noi ceto medio riflessivo, noi liberal, noi democrat, noi intelligenti e noi stupidi di buona volontà, noi che assistiamo al successo e all’occupazione del potere da parte di ex fascistoni, di spregiudicati voltagabbana, di brutti figuri con il cravattone, il colletto slacciato e l’auto sfacciata, gente che fa il possibile e pure l’impossibile per apparire impresentabile, siamo in grado di fare un onesto esame di coscienza? Di riconoscere dove abbiamo sbagliato?”. Edmondo Berselli, “Sinistrati”

Questo articolo nasce da un messaggio ricevuto qualche settimana fa da un importante esponente del Partito democratico. Era il ventitré maggio: Pier Luigi Bersani aveva organizzato il suo primo viaggio all’estero da segretario del Pd, la delegazione dei democratici era appena arrivata in Cina e molti giornalisti si erano di colpo interrogati sulla misteriosa ragione di questa improvvisa spedizione in oriente. Domanda in fondo più che legittima, dato che proprio nei giorni in cui il segretario veniva trionfalmente accolto dai compagni di Pechino il governo italiano si ritrovava in condizioni di sofferenza non indifferente: Giulio Tremonti aveva iniziato a parlare della sua discussissima Finanziaria, le regioni avevano cominciato a sbuffare, il presidente del Consiglio aveva chiesto spiegazioni al suo ministro, i finiani avevano deciso di passare al contrattacco e in tutto questo nel Partito democratico non c’era nessuno che sapesse rispondere alla domanda più semplice del mondo: ma che ne pensa di tutta questa storia il nostro segretario?…

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Ratzinger paga anche per gli altri

di Gian Enrico Rusconi

Il Papa sarà anche «teso e stanco» – come annotano le agenzie di stampa. Ma le sue parole sono lucide e puntuali. Può darsi che ogni diretta allusione ad eventi domestici (come la vicenda in cui è implicato il cardinale Sepe) sia una strumentalizzazione – come certamente scriverà qualche zelante commentatore.

Evidentemente l’affermazione che «il sacerdozio non può mai rappresentare un modo per raggiungere la sicurezza nella vita o per conquistarsi una posizione sociale » ha valore generale, non contingente. Ma il contesto della dichiarazione pubblica, e quindi il suo plusvalore comunicativo, è dato dalle notizie che sono riportate contemporaneamente dalla stampa quotidiana. Sono le inchieste annunciate sulla gestione della Congregazione per l’Evangelizzazione dei popoli, ex Propaganda Fide, e i sospetti di un uso improprio di beni della Chiesa. Nel merito ovviamente non possiamo e non dobbiamo intervenire. Ma sul volto teso e stanco di Benedetto XVI, sì.

Settimane fa, davanti alla infelicissima vicenda degli abusi su minori da parte di alcuni esponenti della Chiesa, il Pontefice ha avuto parole di penitenza e di sofferenza molto efficaci nella loro semplicità.…

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La democrazia oltraggiata

di Lorenza Carlassare

Il presidente del Consiglio attacca nuovamente la Costituzione che, a suo dire, renderebbe il governare “un inferno”; una Costituzione che, come tutti i cittadini, ha l’obbligo di rispettare e osservare e assume un’intensità particolare, rafforzata dal giuramento, per chi ricopre pubbliche funzioni (art. 54). Giustamente l’onorevole Bersani gliel’ha ricordato. Non è più tollerabile che chi è a capo del governo del Paese offenda continuamente la Carta in cui sono contenuti i principi e valori essenziali della democrazia costituzionale. Ma è proprio questa che Berlusconi rifiuta: la “democrazia” (che per lui è populismo autoritario), in particolare la democrazia “costituzionale”; si proclama liberale, ma odia il costituzionalismo liberale che esige limiti al potere per evitarne l’esercizio arbitrario e garantire eguaglianza e diritti.

Il presidente del Consiglio prova un’insofferenza insopprimibile per la divisione dei poteri, principio cardine del costituzionalismo: vorrebbe essere lui, e lui solo, legislatore, governante e giudice insieme. La concentrazione dei poteri contro la quale si è mosso il pensiero liberale, vittoriosamente affermata nella Dichiarazione dei diritti della Francia rivoluzionaria fin dal 1789, è il suo vero desiderio, in parte realizzato anche senza contare il potere mediatico e il potere economico.…

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I veleni dell’Ecomafia che investe sulla crisi

di Roberto Saviano

Raccontano che la crisi rifiuti è risolta. Che l’emergenza non c’è più. Gli elenchi dei soldati di camorra e ‘ndrangheta arrestati dovrebbero rassicurare che la battaglia è vinta. O almeno, questa è la versione. Molto distante, però, da ciò che realmente accade. Ogni anno Legambiente attraverso il suo Osservatorio ambiente e legalità produce storie e numeri: “Ecomafia”.

Quello dei rifiuti è uno dei business più redditizi che negli anni ha foraggiato le altre economie. Come il narcotraffico, il fare affari con i rifiuti, sotterrare scorie tossiche, devastare intere aree, ha permesso alle organizzazioni criminali e a semplici consorterie imprenditoriali di accumulare capitali poi necessari per specializzarli in altri settori. Catene di negozi, imprese di trasporti, proprietà di interi condomini, investimenti nel settore sanitario, campagne elettorali. Sono tutte economie sostenute con i rifiuti. Esempio lampante ne è l’economia campana e i suoi gangli politici che si sono strutturati intorno alla crisi rifiuti. Il mondo intero non si spiegava come fosse possibile che un territorio in Europa vivesse una piaga tanto purulenta.…

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L’europa al bivio

di Jürgen Habermas

Due date fatidiche: l’8 maggio in Occidente, il 9 maggio in Russia si celebra la vittoria contro la Germania nazional-socialista; e anche noi tedeschi, nel linguaggio ufficiale, parliamo dei «giorni della liberazione».

Quest’anno, le forze armate allora coalizzate contro il Reich (compresa anche un’unità polacca) sono sfilate insieme a Mosca; e Angela Merkel è apparsa sulla Piazza Rossa a fianco di Putin. La sua presenza ha sottolineato lo spirito di una «nuova» Germania: i tedeschi delle generazioni postbelliche non hanno dimenticato che il loro Paese è stato liberato anche dall’armata russa, che ha pagato il più alto tributo di sangue.

La cancelliera arrivava da Bruxelles dove aveva assistito, in un ruolo completamente diverso, a una sconfitta di tutt’altro genere. L’immagine della conferenza stampa in cui i capi di governo dell’Ue hanno annunciato la creazione di un fondo di salvataggio comune per l’euro in difficoltà tradisce una mentalità rigida e contratta: non quella di una nuova Germania, ma del Paese quale è oggi.…

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Se le bestie avessero l’anima

di Umberto Eco

Descartes, che seguiva Aristotele nel dichiarare che gli animali erano sforniti di linguaggio, ci dice che «le bestie non parlano come noi per il fatto che non hanno alcun pensiero, e non perché manchino loro gli organi». La posizione di Descartes conseguiva e dal suo meccanicismo e dal suo dualismo. Un corpo animale è una macchina, pura res extensa e non res cogitans. Gli animali avvertono gioia, timore o dolore, ma in modo non riflessivo, e cioè senza essere capaci di comprendere questa passione in modo razionale.

Nasce dalla posizione cartesiana una polemica che si sarebbe protratta a lungo, coinvolgendo Leibniz, Locke, Cudworth, More, Shaftesbury, Cordemoy, Fontenelle, Bayle, Buffon, Rousseau e altri, e dove spesso è difficile stabilire quale fosse veramente la posta in gioco. Si trattava di riconoscere un linguaggio agli animali, di riconoscere loro anche un’ anima, o di contrastare un meccanicismo che avrebbe potuto (e per esempio potrà con La Mettrie) trasformarsi in materialismo totale, sottraendo l’ anima anche agli umani?…

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Il furore ingiusto contro la Chiesa

di Claudio Magris

In uno spettacolo teatrale, “Sono romano ma non è colpa mia” di Enrico Brignano, una battuta –che vorrebbe pateticamente essere spiritosa- dice che, se d’improvviso fosse annunciato l’arrivo del Papa, bisognerebbe mandare a casa i bambini. Sarebbe augurabile che i bambini venissero allontanati prima di quella battuta, perché atrofizzare l’intelligenza e rovinare il senso dell’umorismo sono anch’esse colpe gravi, anche se certo meno dell’abietta pedofilia.

Ma un’uscita di pessimo gusto la si può lasciar passare con indulgenza, come si fa con una bestemmia o con altre volgarità che, come eruttazioni, scappano talora di bocca a quasi tutti noi. E’ lecito piuttosto pretendere un minimo di civiltà da chi esercita la nobile professione forense e difende i diritti dei cittadini. I giornali hanno invece riferito l’indecente pubblicità di uno studio legale statunitense, la quale suona: “Se vuoi guadagnare un milione, manda tuo figlio in parrocchia per qualche tempo e poi vieni da noi”.

Il record dell’imbecillità spetta tuttavia al testo di un funzionario del Foreign Office – Ministero degli Esteri di un Paese un tempo grande- inserito nel dossier sui preparativi della visita del Papa in Gran Bretagna e apparso sul Sunday Telegraph.…

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