Diritti innaturali

di Tonio dell’Olio

È proprio vero. Non possiamo più chiamarli “disastri naturali”. Di naturale non hanno più niente. Se diciamo che non era mai successo prima, vuol dire che qualcosa è cambiato. E non è cambiata la natura. Siamo cambiati noi. O meglio, siamo noi che abbiamo cambiato la natura. Con effetti fatali sia nel cielo che sulla terra. Ovvero sia per il clima e le cause degli eventi cosiddetti “estremi”, sia per la terra che abbiamo cementificato, catramizzato, asfaltato e resa impermeabile. Una violenza continua e quotidiana. È questa la vera difesa che dovremmo ingaggiare perché il pericolo non è né ipotetico né probabile. È reale, è qui, c’è già. Non è la politica minacciosa di un governo ostile o le dichiarazioni farneticanti del leader di un’organizzazione terroristica, ma la realtà con cui ci troviamo sempre di più a fare i conti. È per questo che quel 2% del Pil (144milioni di euro al giorno) deciso in Parlamento per rinnovare il nostro arsenale, dovremmo dirottarlo (orientarlo meglio) per costruire argini sicuri, rimettere gli alberi al proprio posto, ripensare i trasporti e ridurre drasticamente le emissioni di Co2 nell’aria.…

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La lezione di Peppino Impastato oltre la retorica e gli slogan

di Enrico Bellavia

Figlio e nipote di mafioso si ribellò alla sua famiglia di sangue. A 45 anni dall’uccisione del militante di Dp la storia di un’esperienza politica esemplare. In un libro il ricordo dei compagni, un ritratto autentico fuori dagli stereotipi

Brutto affare quando la memoria non è che una maglietta. Ristretta dallo stress dei continui lavaggi. La tirano sul davanti esibendo la retorica mentre un refolo di verità gli gela la schiena. Da 45 anni, ormai, nell’ultimo ventennio soprattutto, accade più o meno questo con il ricordo, meglio sarebbe dire i ricordi, di Peppino Impastato, il militante demoproletario, giornalista e consigliere comunale, post mortem, ucciso dalla mafia di Gaetano Badalamenti, sulla ferrovia di Cinisi (Palermo) il 9 maggio del 1978.

Già il giorno esatto del delitto è stato per lungo tempo un favore alla rimozione. Quella, per la grande storia, è la data del ritrovamento del cadavere di Aldo Moro, lo statista, presidente della Democrazia Cristiana, assassinato dalle Brigate rosse dopo 55 giorni di prigionia.…

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L’Amazzonia è donna

di Tonio Dell’Olio

Non finiremo mai di ripetere che la sofferenza dell’Amazzonia riguarda il mondo intero e che se perdiamo un pezzo di foresta da quelle parti è come smarrire la possibilità di respirare bene dalle nostre. A contribuire a questa deforestazione c’è l’attività estrattiva delle miniere che, secondo lo studio dei dati, tra il 2005 e il 2015 hanno contribuito a distruggere 12mila chilometri quadrati di foreste. Tra gli attivisti premiati dal Goldman environmental prize 2023, in pratica il Nobel degli ambientalisti, c’è una donna che si è messa a capo degli indigeni Pariri in Brasile mandando in frantumi pregiudizi e resistenze culturali ma anche il progetto della Anglo American, una delle più grandi aziende di estrazione minerarie al mondo. La multinazionale aveva pianificato decine e decine di operazioni che la passione di Alessandra Korap Munduruku è riuscita a ridimensionare. La società mineraria ha dovuto ritirare ben 27 progetti grazie alla capacità di questa donna di organizzare i capi indigeni e le loro associazioni, di avviare campagne efficaci e di monitorare i danni arrecati alla foresta, cioè a noi.…

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Partigiani con il coraggio del mondo nuovo

di Luciana Castellina

PASSATO E PRESENTE. È vero che il fascismo di Giorgia Meloni non coincide con quello di Benito Mussolini (diversamente da quello di alcuni suoi ministri o sodali), e però per quanto si controlli, poi le sfugge la verità: che anche lei una riflessione critica su quel ventennio non l’ha mai neppure tentata

Primo anniversario del 25 aprile in presenza di un governo che trae la sua ispirazione politico-culturale da quelli che in quella data furono sconfitti. Che la nostra festa possa essere realmente condivisa è evidentemente impossibile. Ha fatto bene l’Arci a produrre per questa occasione un manifesto su cui è scritto:”25 aprile divisivo. Per i fascisti “. Perché sia giorno di fierezza anche per gli attuali Ministri dovrebbero aver fatto la rivoluzione dentro sé stessi, quella che tanti giovani nell’immediato dopoguerra hanno saputo fare, al contrario di loro, che non ne hanno mai avuto il coraggio e l’intelligenza.

È vero che il fascismo di Giorgia Meloni non coincide con quello di Benito Mussolini (diversamente da quello di alcuni suoi ministri o sodali), e però per quanto si controlli, poi le sfugge la verità: che anche lei una riflessione critica su quel ventennio non l’ha mai neppure tentata.…

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Una storia “contropelo”: la spiritualità della gente semplice e le colpe della religione ufficiale

di Claudia Fanti

Un omaggio alla «religiosità intima, radicata, profondamente vera» racchiusa nelle preghiere del popolo semplice: è questo il senso del libro di Carmela Dacchille La spiritualità dei nostri avi nelle orazioni popolari dialettali, pubblicato dalla casa editrice Gelsorosso con il sostegno del Consiglio Regionale della Puglia. Ma, accanto alla salvaguardia di un importante patrimonio culturale e spirituale, il volume offre, nel lungo saggio di analisi e commento di Dino Tarantino, una preziosa occasione per riflettere sulla spiritualità di ieri e di oggi, sul senso della preghiera e sul pensiero magico che spesso l’accompagna, oggi non meno che in passato.

Con una precisazione importante: è vero che le preghiere dei semplici riportate nel volume «contengono anche sedimenti magici ed esprimono atteggiamenti superstiziosi, ma non di più di chi prega Dio di “fermare la pandemia”, di chi lo invoca di “liberarci dal maligno”, di chi bacia il piede del crocifisso miracoloso, di chi si reca in pellegrinaggio presso il santuario mariano», come pure «di chi carica la liturgia eucaristica di una dimensione sacrificale e di un valore indebito, di chi recita l’esorcismo contro Satana e gli angeli ribelli, di chi ritiene imprescindibili e risolutivi i riti liturgici, celebrati magari secondo il canone tridentino».…

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A Cutro, la compassione

di Isabella Fiore

Nella lunga fila di cittadini scesi a “Steccato” di Cutro l’11 di Marzo per la Manifestazione “Fermiamo la strage subito” non c’erano i soliti manifestanti in cerca di risposte a rivendicazioni di categoria. Erano cittadini con le proprie bandiere associative, ma con un’unica bandiera, condivisa nel suo significato profondo: quella della solidarietà e del dolore, piantata nell’animo sconvolto da una tragedia francamente evitabile.

Evitabile certo, se la narrazione protezionistica della cultura del “Prima gli Italiani” e delle farneticanti strategie su improbabili blocchi navali non avesse prodotto respingimenti anziché accoglienza. Se non si fosse, in via prioritaria, decretato di allertare le polizie piuttosto che i mezzi di soccorso. Se non si fosse legittimata l’idea che valgono di più le coscienze insensibili dei sacerdoti stanziali, piuttosto che la generosità dei pochi samaritani che si prendono cura della sofferenza.

A Cutro, come nella parabola del samaritano a Gerico, la compassione è emersa nell’animo delle persone “semplici” cutresi – in primis l’ormai noto pescatore – che si sono riversate sulla spiaggia per portare soccorso in un tragico momento di bisogno.…

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Firenze antifascista, in piazza contro i rigurgiti razzisti

di Roberto Ciccarelli

Una grande manifestazione scuote l’opposizione sociale e sindacale al governo Meloni. Un corteo solidale con la preside Savino attaccata dal ministro Valditara. Si saldano le istanze democratiche con la critica dell’autoritarismo e quella alla «Fortezza Europa»

«Senza illuderci che questo disgustoso rigurgito passi da sé» ha scritto la preside fiorentina del liceo Da Vinci Annalisa Savino nella lettera agli studenti in cui ha denunciato il pestaggio fascista davanti al liceo Michelangiolo e ha formulato una vibrante critica delle politiche reazionarie, razziste e securitarie egemoni in Italia e nella «Fortezza Europa». Nessuno, tra le cinquantamila persone stimate oggi a Firenze alla manifestazione antifascista per la scuola pubblica e in solidarietà con la dirigente scolastica attaccata dal ministro dell’Istruzione «e del merito» Giuseppe Valditara, si illude che il blocco reazionario e neoliberale «passerà da sé».

IL CORTEO che si snoderà dalle 14 tra Piazza SS. Annunciata e piazza Santa Croce dove parleranno le Rappresentanze sindacali unitarie (Rsu) delle scuole fiorentine ha deciso di non restare indifferente davanti alla violenza fascista e ai crimini di sistema che possono provocare anche le stragi dei migranti, come quella vista sulla spiaggia di Cutro, a Crotone.…

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L’Italia riabilita la guerra

di Giovanni Russo Spena

Con l’invio di nuove armi più moderne e sofisticate la Nato e l’Unione Europea fanno un ulteriore, decisivo passo nell’escalation bellica. Cresce la tendenza verso la terza guerra mondiale, senza che né i Parlamenti abbiano realmente deciso, né le opinioni pubbliche abbiano ricevuto adeguate informazioni per una consapevolezza critica.

Il problema non è tecnico. Attiene a meno di duecento carri armati forniti al governo ucraino, il cui arrivo viene completato a fine 2023. La “quantità” non è, per l’esito della guerra, militarmente, decisiva. Anche come “qualità”, per quanto abbia capito un obiettore di coscienza inesperto in tecnologia militare come me, parliamo di carri armati di cui si conoscono caratteristiche e potenzialità, non dissimili dagli ultimi modelli russi.

Il tema, allora, è completamente politico. Le armi che vengono fornite al governo ucraino hanno bisogno di preparazione e formazione delle truppe ucraine. Non sovvertiranno, probabilmente, di per sé le sorti del conflitto, ma coinvolgeranno personale di molti Paesi europei e degli Usa.…

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“E’ la mafia che divorzia dalla Chiesa non viceversa”. Intervista ad Augusto Cavadi

di Luca Kocci

Al di là di qualche facile ironia che pure si è fatta, è passato complessivamente inosservato il fatto che in uno degli appartamenti utilizzati da Matteo Messina Denaro – quello a Campobello di Mazara (Tp) – non siano stati trovati crocefissi e santini, ma pillole per accrescere la potenza sessuale e profilattici. Eppure i “mafiosi devoti” hanno avuto una certa familiarità con l’universo e la simbologia religiosa cattolica: dalle Bibbie e i rosari rinvenuti del covo di Bernardo Provenzano a Montagna dei Cavalli nelle campagne di Patti (Pa), al carmelitano Mario Frittitta che si recava regolarmente a Bagheria (Pa) per celebrare messa nel rifugio del latitante Pietro Aglieri in cui era stata allestita una cappella privata fornita di altare, fino all’assidua presenza dei boss in prima fila nelle processioni delle feste patronali utilizzate come vetrina per ribadire il proprio controllo del territorio con la benedizione ecclesiastica, tanto che molti vescovi meridionali hanno dovuto emanare delle specifiche normative per arginare le infiltrazioni mafiose (v.…

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Shoah dov’è Dio?

di Tonio Dell’Olio

Ripropongo la lettura di quelle righe celebri de La notte di Elie Wiesel: “I miei occhi si erano aperti, ed ero solo al  mondo, terribilmente solo, senza Dio, senza uomini, senza amore né pietà. Non ero nient’altro che cenere, ma mi sentivo più forte di quell’onnipotente, al quale avevo legato la mia vita così a lungo” (La notte, p 70). Una condanna senza scampo dell’indifferenza di Dio o addirittura del compiacimento con cui assecondava la crudeltà di quegli uomini e non vedeva la miseria di quegli altri. E così arriva quel giorno terribile in cui il pipel olandese di 13 anni viene impiccato. Sotto il suo letto avevano trovato ben nascoste delle armi e quel ragazzino dal volto di angelo infelice, anche sotto tortura, si era rifiutato di fare nomi. Venne impiccato nel campo di Buna e tutti furono costretti a passare davanti a quel corpo che agonizzò per più di mezz’ora a causa del peso leggero che non gli permetteva la morte istantanea.…

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