Storia, Costituzione, costruzione della democrazia. Per i 75 anni della Costituzione italiana

Convegno di studi dell’Associazione culturale nazionale “Giorgio La Pira”,  con il patrocinio della Fondazione “Giorgio La Pira”, del Centro documentazione Archivio Flamigni e della Provincia di Viterbo

Storia, Costituzione e costruzione della democrazia.Per i 75 anni della Costituzione italiana.

Civita Castellana, 21 ottobre 2023

Indirizzi di saluto                                                                                                Dott. Emilio Corteselli (Presidente dell’Associazione culturale nazionale “Giorgio La Pira”)

Relazioni                                                                                                                                                                                      Prof. Carlo Bersani (Università di Cassino)                                                                                                                        Fratture, continuità, comitati di liberazione nazionale 

Prof. Giovanni Bianco (Università di Sassari)                                                                                                            Costituzione, pluralismo, democrazia                                                                                                                                         

Prof. Giulio Conticelli (Università di Firenze)                                                                                                                    Costituzione italiana, riproduzione umana, culture delle migrazioni e produzione economica                                       

Prof. Giovanna Montella (Università di Roma “La Sapienza”)                                                                                            Valori costituzionali e sistema democratico: tradizione versus transizione?

Prof. Matteo Cosulich (Università di Trento)                                                                                                                        Democrazia e parlamentarismo nell’ordinamento italiano                                                                                                       

Prof. Aurelio Rizzacasa (Università di Perugia)                                                                                                              Riflessioni di un filosofo della storia sulla Costituzione italiana                                                                                                                                

 Il Convegno di studi si terrà presso la Sala delle Conferenze della Curia Vescovile, in P.zza Matteotti 5, Civita Castellana (VT).                  

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Gianni Vattimo e la forza debole del cristianesimo

di Francesco Tomatis

La figura e il pensiero del filosofo scomparso nelle parole dell’allievo e collega Francesco Tomatis: solo incarnando storicamente la kénosis è possibile vivere autenticamente il Vangelo

Cristianesimo ed ermeneutica, kénosis e interpretazione, libertà, amore ed emancipazione compongono la costellazione che orienta il cammino di pensiero di Gianni Vattimo, scomparso nella notte scorsa. Quando nel 1959 si laurea a Torino ‒ dove nacque il 4 gennaio 1936 da una sarta pinerolese e un poliziotto calabrese, per morire a Rivoli il 19 settembre scorso ‒ con una tesi dedicata a Il concetto di fare in Aristotele e seguito da Luigi Pareyson, il giovane filosofo ha già alle spalle una militanza in Gioventù studentesca di Azione cattolica, ispirato dal comunitarismo cattolico di Maritain e Mounier e da Bernanos, nonché l’esperienza di giornalista e conduttore televisivo nella neonata RAI di Filiberto Guala. Nel frattempo alimenta anche l’interesse per l’alpinismo, in particolare in cordata con Alberto Risso, con cui realizza diverse scalate sul Monte Bianco e le Grandes Jorasses, e per un periodo accompagna Walter Bonatti ad allenarsi a Rocca Sbarua.…

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Tronti e la necessaria “autonomia del politico”

di Luigi Pandolfi

È stata una storia intellettuale e politica controversa, quella di Mario Tronti, scomparso a novantadue anni lo scorso 7 agosto. Teorico dell’operaismo italiano (nel 1966 esce Operai e capitale, per i tipi di Einaudi), poi dell’«autonomia del politico», la sua esperienza di dirigente politico e di uomo delle istituzioni è stato un conclamato caso di incoerenza tra pensiero e azione, almeno nell’ultima stagione del suo impegno in parlamento. È sufficiente ricordare, a tal proposito, il suo voto favorevole, da senatore del PD renziano, al Jobs Act, provvedimento che ha reso ancora più precario il lavoro nel nostro Paese, e all’abolizione dell’art.18 dello Statuto dei lavoratori. Ma lui, fino alla fine, ha vissuto tutto questo con curioso spirito di separazione, come se quei voti, quella corresponsabilità in determinate scelte, fossero di un altro Mario Tronti. Solo qualche settimana prima della sua dipartita, in un’intervista a Marco Bevilacqua proprio su Rocca, diceva che «la sinistra esiste ancora formalmente, ma ormai si è scavato un solco fra questa esistenza formale e la vita sociale e politica», quasi ironizzando sulle suggestioni “americane” del Partito democratico.…

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Quella spoliazione delle esistenze

di Teresa Numerico

A proposito di «Terra Bruciata», di Jonathan Crary edito da Meltemi. L’autore del volume insegna «Modern Art and Theory» alla Columbia University di New York. Le risorse naturali del pianeta sono l’obiettivo dell’accumulazione per spossessamento e comprendono anche quelle biologiche, animali e umane. Lo sfruttamento delle tecnologie dell’attenzione per catturare lo sguardo degli utenti dei social media è una delle forme di speculazione sulla fisiologia umana per l’estrazione

La colonizzazione dei corpi e dei sensi è al centro del discorso di Jonathan Crary, interprete delle tecnologie digitali e del capitalismo. Nel 2013 è stato pubblicato in italiano 27/7 Il capitalismo all’assalto del sonno (Einaudi), un volume sulla velocità dei processi produttivi e percettivi che alterano i ritmi sonno/veglia. L’accelerazione ci sta costringendo a una dimensione «cosale», nella quale l’attività avviene senza interruzione, dove il corpo e i sensi sono in funzione senza pause, disgregando il legame con l’armonia circolare della terra. Il sonno non serve solo a riposare, ma anche a sognare e immaginare.…

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Lo Stato democratico

di Aldo Moro

“Lo Stato democratico, lo Stato del valore umano, lo Stato fondato sul prestigio di ogni uomo e che garantisce il prestigio di ogni uomo, è uno Stato nel quale ogni azione è sottratta all’arbitrio ed alla prepotenza, in cui ogni sfera di interesse e di potere obbedisce ad una rigida delimitazione di giustizia, ad un criterio obiettivo e per sua natura liberatore; è uno Stato in cui lo stesso potere pubblico ha la forma, la misura e il limite della legge, e la legge, come disposizione generale, è un atto di chiarezza, è un’assunzione di responsabilità, è un impegno generale e uguale…”

(dal discorso pronunciato a Milano il 3 ottobre 1959)…

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I macigni del nostro tempo che rotolano disgregandosi

di Francesca Provinciali

Riflessioni minime a tre anni dalla scomparsa del filosofo Emanuele Severino

Ai piedi del gigantesco costrutto pluri-ideologico eretto fino alla fine del 900 siede un’umanità stanca e confusa: la globalizzazione ha come avvolto in un limbo polveroso i frantumi dei colossali macigni culturali che lottando tra loro rotolano a valle disgregandosi. A tre anni dalla sua scomparsa possiamo spiegare il presente utilizzando la potente metafora del filosofo Emanuele Severino: cristianesimo, islam, capitalismo, comunismo, democrazia sono i massi giganteschi in perenne conflitto, attirati a scontrarsi come in un cumulo di macerie dalla forza di gravità che ne annulla la forza reciprocamente dirompente. Un gioco di ruolo e di compresenze– si badi bene – deprivato da tassonomie etiche.

Il dominio della tecnica sulla filosofia è in grado di dissolvere tutte le ideologiesecondo Severino la tecnica “è un gigante capace di toccare il cielo con un dito”, mentre i suoi cascami penetrano la dimensione antropologica fino al suo midollo ontologico, l’essere si confonde con l’esistere, l’attendismo del rimando e il nichilismo di una condizione esistenziale svuotata da motivazioni forti ci rendono angosciati e insoddisfatti, sotto il peso di pericoli incombenti, fino al nulla estremo di un indefinibile ‘cupio dissolvi’.…

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25 aprile, il discorso completo di Sergio Mattarella: “la Repubblica è figlia dell’antifascismo”

di Sergio Mattarella

«Se volete andare in pellegrinaggio, nel luogo dove è nata la nostra Costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati, dovunque è morto un italiano, per riscattare la libertà e la dignità: andate lì, o giovani, col pensiero, perché lì è nata la nostra Costituzione». È Piero Calamandrei che rivolge queste parole a un gruppo di giovani studenti alla Società umanitaria, a Milano, nel 1955.

Ed è qui allora, a Cuneo, nella terra delle 34 medaglie d’oro al valor militare e dei 174 insigniti di medaglia d’argento, delle 228 medaglie di bronzo per la Resistenza. La terra dei 12mila partigiani, dei 2mila caduti in combattimento e delle 2.600 vittime delle stragi nazifasciste.

È qui che la Repubblica celebra oggi le sue radici, celebra la Festa della Liberazione. Su queste montagne, in queste valli, ricche di virtù di patriottismo sin dal Risorgimento. In questa terra che espresse, con Luigi Einaudi, il primo presidente dell’Italia rinnovata nella Repubblica.…

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La Shoah e il paradigma vittimario del Novecento

di Claudio Vercelli

Si fa un grande parlare delle vittime dei grandi percorsi storici, ossia di quanti hanno pagato a essi un tributo che, molto spesso, è stato quello della propria vita. Con uno sgradevole neologismo, si potrebbe dire che la «vittimologia», dagli anni Ottanta in poi, ha occupato una parte importante delle riflessioni portate avanti dalle scienze sociali e da quelle storiche. Come capita un po’ per ogni stagione culturale, destinata come tale a riflettersi da subito sui diversi livelli di attenzione e, quindi, di analisi critica prevalenti, anche in questo caso si sono registrati aspetti positivi e limiti di sostanza. Gli elementi di interesse sono costituti dall’attenzione che si è andata manifestando verso quei gruppi sociali, e quindi quelle persone che, travolte da eventi soverchianti, ne sono risultati annientati. Un’indagine sui traumi che da ciò derivano, a partire dai sopravvissuti, così come dal vuoto che l’assenza delle vittime ingenera nelle collettività di cui erano parte, non può più essere esclusa dall’orizzonte analitico dello studioso.…

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Quale revisione costituzionale?

di Giovanni Bianco

1.L’argomento della revisione costituzionale è di certo ricco di suggestioni teoretiche e dommatiche, specie se colto nel prisma dell’ispirazione democratica della Costituzione, formalmente non messa in discussione con riferimento ai principi fondamentali che individuano la forma di Stato, ma sostanzialmente “modellata” a seconda delle maggioranze governanti e delle mai sopite tentazioni “costituenti”.

Se da un lato la Costituzione, rigida e programmatica, indica fini di lungo periodo da perseguire, le ragioni ultime del sistema democratico (piano teleologico), dall’altro è frequente il tentativo di riscrivere la seconda parte del testo costituzionale, quella che attiene all’organizzazione dello Stato repubblicano, anche attraverso soluzioni che finiscono con il ridurre la rappresentatività della forma di Stato democratica e la più completa attuazione del principio politico basilare dell’attuale forma di governo, quella parlamentare.

L’ultimo quarantennio è il lungo periodo nel quale, sul fondamento dell’idea fallace dell’inevitabile riformabilità della forma di governo vigente, prescindendo di frequente dalla volontà dei costituenti e dalle ragioni profonde del parlamentarismo, un persistente “presentismo costituzionale” ha di continuo avanzato soluzioni istituzionali volte a privilegiare la “governabilità” rispetto alla “rappresentatività”, dalle varie “riforme” elettorali ai tentativi di riporre in soffitta i meccanismi di funzionamento del governo parlamentare, sino alla recente ed avventata riduzione del numero dei parlamentari.…

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