Tolkien e la destra italiana

di Davide Frasnelli

Una polemica politica, oltre che letteraria, è stata di nuovo innescata dalla nuova recente traduzione de Il Signore degli Anelli di J.R.R. Tolkien.

La traduzione di Ottavio Fatica segue quella storica di Vicky Alliata del 1967, rivista poi da Quirino Principe nel 1970 per l’editore Rusconi, con l’introduzione di Elemire Zolla.

Già prima della pubblicazione (nel 2019 è uscito il primo libro della trilogia La Compagnia dell’Anello) la grande schiera dei detrattori si è fatta avanti e, a pochi giorni dall’uscita del libro, le recensioni sul web si sono moltiplicate esponenzialmente, quasi tutte negative. La vicenda ha destato più di qualche sospetto: difficile che un tomo di 694 pagine possa essere letto e commentato in pochissimi giorni da così tante persone che non lo fanno per mestiere.

Molti indizi fanno pensare che le recensioni siano false: giudizi netti senza commento, brevità, termini sensazionalistici. Le poche recensioni lunghe e argomentate sono, invece, positive.

Suona strana una presa di posizione così dura e decisa nei confronti di una nuova traduzione di un classico – tale è Tolkien – che come tutti i classici può, e deve, essere ritradotto.…

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Peggio del 1989: l’Urss lasciò i tank, gli Usa un futuro nero

di Giuliana Sgrena

Afghanistan. La peggiore prospettiva è all’orizzonte: la presa del potere assoluto da parte dei Talebani. Vent’anni fa le donne si liberavano del burqa, oggi il loro sogno di libertà è un ricordo

La cartina geografica dell’Afghanistan che segna in rosso l’avanzata dei taleban fa venire i brividi. La prospettiva che i taleban potessero entrare nel governo già rappresentava un futuro nefasto per il paese, ma ora c’è di peggio: la presa del potere assoluto da parte dei cosiddetti studenti coranici.

Che non siano cambiati rispetto a più di vent’anni fa lo si vede nelle zone occupate: in quella che era considerata la Svizzera dell’Afghanistan, Bamyan, i teleban sono entrati, promettendo ai locali rispetto se avessero accettato il loro controllo e invece hanno razziato i loro raccolti, soprattutto quelli delle albicocche che insieme all’uva di Kandahar sono prodotti di eccellenza in Afghanistan.

Anche se scettica la popolazione non è in grado di opporsi all’avanzata dell’orda islamica, anche perché i soldati sono i primi ad arrendersi.…

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Quando Firenze è l’Altra Firenze

di Giulio Marcon

Una galleria delle esperienze della Firenze democratica, progressista, pacifista, facendo parlare i suoi protagonisti nell’antologia di Moreno Biagioni per le edizioni del Grandevetro.

Moreno Biagioni è uno storico attivista antirazzista, pacifista, “sociale” fiorentino, sempre presente in tutti i grandi appuntamenti della sua città e del nostro paese. E nello stesso tempo è uno scrittore che racconta il suo impegno e quello di tutti noi attraverso tante testate (Testimonianze, il manifesto, ecc.) e le sue pubblicazioni (da Scuola e Quartiere del 1969 a Le radici della partecipazione del 2006).

L’Altra Firenze è un bellissimo testo – un’antologia – che ripercorre nel corso di un secolo le voci e le esperienze della Firenze democratica, progressista, pacifista, facendo parlare i suoi protagonisti. Una galleria grazie alla quale ci rendiamo conto della vastità e della densità delle esperienze e delle persone che sono state in prima fila nelle lotte e nelle mobilitazioni per i diritti, la giustizia, la solidarietà.

Dall’esperienza progressista ed eretica di sacerdoti e cattolici (da Don Milani a Padre Balducci, da Giorgio La Pira a Don Enzo Mazzi) a quella degli intellettuali (da Franco Fortini a Margherita Hack, da Romano Bilenchi con Il Nuovo Corriere a Piero Calamandrei, Tiziano Terzani), dalle esperienze rivoluzionarie come la Scuola di Barbiana e la Comunità dell’Isolotto e le testimonianze di disobbedienza civile a favore degli obiettori di coscienza come quelle Don Milani e Padre Balducci, Firenze ha espresso nel dopoguerra una vitalità sociale, politica e culturale che ha pochi pari nel nostro paese.…

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Roberto Calasso, la biblioteca sontuosa che ha squaternato il Novecento e la lettura

di Massimo Natale

Un ritratto dello scrittore ed editore, scomparso all’età di 80 anni. Adelphi è stata la sua impresa cruciale. «Le nozze di Cadmo e Armonia» (1988) è il suo libro più noto. Tra la narrativa e il saggio si è mosso da Omero a Baudelaire, da Kafka a Tiepolo, da Talleyrand a Turing. Nel giorno della sua morte escono due suoi brevi testi autobiografici, uno dedicato a Bobi Bazlen, l’altro imperniato sui suoi primi dodici anni fino al 1954, «Memè Scianca». Sua la lungimiranza per scrittori della Mitteleuropa: da Joseph Roth a Karl Kraus, da Robert Walser ad Alfred Kubin e Thomas Bernhard, fino a Danilo Kiš e Milan Kundera.

Quando, nel 2001, esce una raccolta di lezioni di Roberto Calasso – La letteratura e gli dèi – uno dei maggiori poeti americani contemporanei, Charles Simic, la recensisce sulla «New York Review of Books». Per l’epigrafe iniziale Simic sceglie una frase di Stéphane Mallarmé: «Tutto, al mondo, esiste per finire in un libro».…

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Il Sud dei Borboni non era il migliore dei mondi possibili

di Piero Bevilacqua

Fra i fenomeni politico-culturali più sorprendenti e civilmente dannosi, che hanno imperversato in Italia negli ultimi dieci anni, un posto speciale merita il cosiddetto neoborbonismo. Vale a dire la credenza secondo cui il Sud prima dell’Unità, o meglio il Regno borbonico, fosse stato il migliore dei mondi possibili. Non solo, ma Il fantastico regno delle Due Sicilie – come Pino Ippolito Armino intitola il suo denso pamphlet, col sottotitolo Breve catalogo delle imposture neoborboniche (Laterza, pp.125) – avrebbe subìto dal processo di unificazione nazionale, condotto dai Savoia, una sequela di massacri e danni irreversibili che ne avrebbero condizionato il futuro.

A dare vita alla leggenda è stato il giornalista Pino Aprile che con Terroni (2010), un libro da oltre mezzo milione di copie, ha ripreso antichi motivi recriminatori aggiungendo molti temi romanzeschi alla storia reale. Quel successo merita di essere interpretato. È per un verso il sintomo di un malessere profondo del Sud, sempre più emarginato dalle politiche pubbliche, e al tempo stesso una rivalsa tardiva contro l’opera di criminalizzazione con cui la Lega di Bossi ha imposto all’immaginario degli italiani un Sud di delinquenti e spreconi.…

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L’Africa degli italiani brava gente e dei raid aerei all’iprite

Raffaele J. Salinari

Addio ad Angelo Del Boca. È morto il più grande storico del «nostro» colonialismo. Denunciò la guerra Nato in Libia e i campi di concentramento per migranti

Ci ha lasciato Angelo Del Boca, la coscienza critica del colonialismo degli «italiani brava gente». Nato a Novara il 23 maggio del 1925; il padre aveva combattuto come fante nella prima battaglia dell’Isonzo durante la Grande Guerra e dunque già da piccolissimo si era dovuto confrontare con gli interrogativi che immancabilmente attraversano quanti hanno vissuto, più o meno direttamente, un’esperienza così traumatica. Nei libri autobiografici, in particolare in quelli che ricordano la sua esperienza partigiana, il ruolo testimoniale del padre e le ombre gettate sul suo mondo giovanile dalla Grande Guerra, diventano centrali nella formazione di una sensibilità verso i processi storici in generale e quelli coloniali in particolare.

ANGELO DEL BOCA partecipa alla Seconda Guerra Mondiale e dopo essere stato deportato in Germania a seguito dell’armistizio dell’8 settembre, si arruola nella Repubblica di Salò, nella divisione alpina Monte rosa, dalla quale però diserta per entrare a far parte della Resistenza nelle formazioni di Giustizia e Libertà.…

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Riformare il capitalismo dalla luna

di Rachele Gonnelli

Rispondere alle sfide post Covid, cioè assicurare sanità e vaccini a tutti, battere le diseguaglianze, arginare il cambiamento climatico. Insomma a riformare il capitalismo finanziarizzato “che è fallito”. Per Mariana Mazzucato si può fare con politiche di missione su esempio dell’Apollo 11, con lo Stato come pilota.

Per capire chi ha ispirato l’ultimo libro dell’economista Mariana Mazzucato (“Missione economia, una guida per cambiare il capitalismo”; Laterza, aprile 2021) bisogna partire dalla fine. Due sono le tracce su cui si muove, tracce di personaggi evidentemente riconosciuti come leader portatori di messaggi per il futuro del mondo nell’epoca post pandemica. Due donne tra le tante che cita. Il primo spunto è senza dubbio il discorso con cui Ursula von Der Leyen ha presentato il Green Deal europeo. In quella occasione la presidente della Commissione di Bruxelles paragonò la sfida del Vecchio continente di raggiungere la decarbonizzazione totale entro il 2050 e più in generale per salvare la Terra dagli effetti del cambiamento climatico alla missione lunare dell’Apollo 11.…

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Paesaggi scartati

di Riccardo Ottaviani

La percezione di un’enorme quantità di materiale scartato prodotta dal modello di vita a cui siamo abituati ha portato negli ultimi anni al fiorire di riflessioni sempre più articolate sul concetto di “scarto”. Confrontarsi con quest’ultimo, d’altronde, è fondamentale se davvero s’intende dare concretezza ad azioni di circolarità del sistema e sostenibilità – sia questa ambientale, economica o sociale –. Da più parti si propone allora di riciclare, riutilizzare, rivedere i processi produttivi per un minor dispendio di risorse; di rado, però, l’idea di scarto viene estesa al territorio, nonostante quest’ultimo sia stato investito pesantemente dalle dinamiche di abbandono ed esclusione risultanti dal modello di sviluppo adottato dal Dopoguerra a oggi. Paesaggi scartati, edito da Manifestolibri a cura di Fausto Carmelo Nigrelli, riflette proprio di questo cambiamento epocale che il territorio sta vivendo, dove il divario fra i centri produttivi e le cosiddette periferie si fa sempre maggiore, portando spopolamento e impoverimento da una parte, sovrappopolamento dall’altra.…

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Equità derisa

di Paolo Tomassone

Posso fare un articolo contro corrente? Un pezzo da bastian contrario, mentre tutta la corrente del chiacchiericcio quotidiano – dalla giungla dei social per finire al mainstream della comunicazione – parla male dell’improvvida uscita del neosegretario del Partito democratico sulla tassa di successione? Ecco, se c’è una cosa che non si può sopportare è il coro di quelli che criticano tempi e modi dell’uscita di Enrico Letta (ha proposto di portare l’imposta di successione al 20% per i patrimoni di oltre 5 milioni di euro e redistribuire il gettito recuperato ai diciottenni meno abbienti, circa 10mila euro pro capite), mentre tutti sfuggono a un confronto serio sul tema posto: come arginare le disuguaglianze, vero cancro delle nostre società.

Un tumore reso ancora più aggressivo dai danni seminati dal Covid.

Passeggiando, in questi giorni, per le strade di uno dei meravigliosi borghi delle Marche, sono incappato nella discussione di due turisti che, osservando i manifesti sbiaditi con slogan vecchi e stravecchi dei partiti – dal Pd a Fratelli d’Italia fino al movimento di Salvini – sentenziavano: «qui la politica è ferma al 2018».…

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Nessuna transizione, tantomeno ecologica. Le critiche delle associazione al PNRR

di Claudia Fanti

Nessuna transizione, tantomeno ecologica. Le critiche delle associazioni al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Un mare di critiche da parte di movimenti, associazioni e gruppi ha travolto il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, di cui il Consiglio dei ministri ha approvato il 28 maggio il decreto legge con le regole di attuazione. Perché, dopo aver così tanto sentito definire la transizione ecologica come una priorità per il nostro Paese, al momento di passare ai fatti è risultato evidente che, come ha per esempio denunciato Friday for future, «stiamo ancora andando nella direzione sbagliata»: «La transizione ecologica è solo una piccola parte del piano, piena di scappatoie e definizioni creative. C’è un abisso tra quello che le persone in carica dicono che fanno e le azioni che realmente attuano. E c’è un divario tra quello che viene attuato e quello che la scienza dice che è necessario per affrontare la crisi climatica. Questo abisso si sta allargando di minuto in minuto».…

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