Fascismo e populismo

di Domenico Pizzuti

Questo libro di Antonio Scurati è una felice sorpresa per chi non ha seguito le fatiche letterarie dello scrittore, specialmente il primo romanzo dedicato al fascismo e a Benito Mussolini, M. Il figlio del secolo (2018).

Le aspirazioni letterarie dell’A. coincidono con il desiderio di «raccontare gli antifascisti, non certo i fascisti»: «Formatomi nella cultura antifascista del tardo Novecento, incentrata sul “mito resistenziale”, cioè sul racconto della Resistenza al nazifascismo come narrazione fondativa della nostra democrazia, non ho mai subìto la fascinazione – nemmeno intellettuale e artistica – della figura del duce del fascismo» (pp. 18 s.). Perciò l’A. ha voluto narrare «il fascismo attraverso l’antifascismo». Se questa rivoluzione narrativa non fosse avvenuta, il fascismo sarebbe rimasto il grande rimosso della coscienza nazionale e, come uno spettro, avrebbe continuato a infestare la nostra casa comune.

Questo progetto, concepito per il volume M. Il figlio del secolo, è l’ispirazione del presente scritto, che continua una rivoluzione narrativa su solida base storica.…

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Il lavoro non è una merce

di Sergio Mattarella

Il messaggio del presidente della Repubblica in visita al distretto alimentare di Cosenza

Primo maggio, Festa del Lavoro. Dunque Festa della Repubblica, che i costituenti hanno voluto fondare proprio sul lavoro. Come disse all’Assemblea Costituente il primo tra i proponenti di questa formula, Fanfani, “fondata non sul privilegio, non sulla fatica altrui”, ma sul lavoro di tutti. È un elemento base, quindi, della nostra identità democratica. Non si tratta soltanto di un richiamo ai valori di libertà e di eguaglianza ma dell’indicazione di un modello sociale vivo, proiettato verso la coesione e la solidarietà.

Capace, quindi, di rimuovere continuamente, nel corso del tempo, gli ostacoli che sottraggono opportunità alle persone e impediscono il pieno esercizio dei diritti. Il lavoro è legato, in maniera indissolubile, alla persona, alla sua dignità, alla sua dimensione sociale, al contributo che ciascuno può e deve dare alla partecipazione alla vita della società.

Il lavoro non è una merce. Ha un valore – lo sappiamo – nel mercato dei beni e degli scambi.…

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Don Minzoni

di Massimo Gnezda

Il 23 agosto 2023 si è celebrato il centesimo anniversario del martirio di don Giovanni Minzoni. L’agile e scorrevole biografia proposta dall’A. riesce nell’intento di offrirci un profilo completo del parroco di Argenta, partendo dall’infanzia, dalla formazione umana, culturale (conseguì a Bergamo la laurea in Scienze sociali) e religiosa, e soffermandosi inoltre sul periodo della Grande Guerra, a cui partecipò facendosi reclutare come cappellano militare. Don Minzoni, ufficiale nel 255° reggimento fanteria della brigata Veneto, si contraddistinse anche per gesta eroiche, che consentirono di evitare la perdita di molte vite. Per questo nel giugno del 1918 fu decorato di medaglia d’argento «alla presenza del duca d’Aosta e del generale Diaz» (p. 84). Si delinea così l’eroismo di un uomo di pace, sempre pronto a impedire che le dinamiche degli scontri degenerassero, come quando evitò che un gruppo di austriaci fatti prigionieri venissero uccisi sommariamente. Don Minzoni, anche nel vortice distruttivo della guerra, rimase un pastore e un lettore attento e critico degli eventi.…

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L’antisemitismo dopo Auschwitz

di Marco Impagliazzo

Nel romanzo autobiografico “Mia sorella Antigone” la scrittrice ebrea tedesca Grete Weil, sfuggita alla deportazione durante la guerra, scrisse in maniera tormentata che «più il tempo passa, più Auschwitz si avvicina». Quel campo di concentramento fu infatti l’esito terribile di un lungo percorso di antisemitismo, che non è stato sconfitto una volta per tutte, anzi può riemergere, come abbiamo visto riemergere anche oggi. È doloroso celebrare quest’anno il Giorno della Memoria mentre è in corso la guerra tra Israele e Hamas. Proprio per questo, però, il 27 gennaio deve essere messo in primo piano e aiutare tutti a riflettere sui tempi che viviamo.

L’antisemitismo infatti è un fenomeno complesso, multiforme, che ha avuto un peso enorme nel corso della storia. Sarebbe un errore credere che sia un problema solo per gli ebrei: riguarda tutti, perché tocca questioni fondamentali come l’identità, l’inclusione e l’esclusione, l’utilizzo politico e ideologico delle religioni, la democrazia. È, in altre parole, una questione cruciale per la società intera perché mette in gioco la possibilità o meno di vivere assieme in maniera pacifica e di superare l’idea che il diverso da sé sia un nemico.…

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Cinque piazze. Convergenza e dinamica della protesta

di Donatella Della Porta

Dietro le 5 piazze delle manifestazioni di questi mesi ci sono organizzazioni, reti, condivisione di contenuti. Resta da vedere se si riusciranno a costruire spazi di incontro e metodi che permettano a identità e programmi di svilupparsi verso convergenze capaci di costruire un’alternativa politica.

Le piazze che si sono riempite in Italia in cinque occasioni in cinquanta giorni testimoniano certamente la presenza di un obiettivo comune, esprimendo una profonda insoddisfazione rispetto al governo di una estrema destra che, diversamente che in alcuni altri paesi, è al contempo profondamente neoliberista nelle politiche economiche e sociali e estremamente reazionaria in relazione ai diritti civili e politici. Da questo punto di vista le cinque giornate di protesta hanno focalizzato l’attenzione su rivendicazioni di giustizia (come nella giornata di sciopero generale proclamata il 17 novembre da Cgil e Uil contro una finanziaria che riduce i diritti dei cittadini ad uno Stato sociale e quelli dei lavoratori), ma anche contro l’attacco ai diritti civili e politici (nelle manifestazioni 7 ottobre in difesa della Costituzione, del 28 ottobre in solidarietà con il popolo palestinese e contro la guerra, e il 25 novembre nella giornata internazionale contro la violenza di genere).…

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Mimmo Lucano: il reato di solidarietà alla sbarra

di Luigi Ferraioli

C’è una nuova figura penalistica creata in questi anni dalla demagogia populista: quella dei reati di solidarietà. Le persone che salvano migranti in mare, coloro che danno lavoro a un clandestino, oppure una casa in locazione dove poter vivere umanamente, sono i nuovi delinquenti creati dalla legislazione d’emergenza. È un capovolgimento della logica del vecchio populismo penale: non più gli inasprimenti di pena, inutili e tuttavia giuridicamente legittimi, nei confronti di reati di sussistenza provocati dalla povertà e tuttavia pur sempre illeciti. Il nuovo populismo penalizza comportamenti virtuosi con misure insensate, quando non esse stesse illegittime, come la chiusura dei porti, l’omissione di soccorso e i respingimenti collettivi.

L’imputato simbolo di questa nuova figura penalistica è Mimmo Lucano, contro il quale riprende, oggi, il giudizio d’appello contro la condanna inflittagli in primo grado, il 30 settembre 2021, a 13 anni e due mesi di reclusione. Le colpe imputategli, come è noto, consistono nel fatto che Lucano, come sindaco di Riace, ha ridato vita a questo piccolo comune, ha costruito un frantoio pubblico e una scuola, ha trasformato due orrende discariche in un teatro all’aperto, in un giardino di giochi per bambini e in una serie di piccole fattorie e, soprattutto, ha realizzato – questa la colpa più grave – un modello di integrazione e di accoglienza di centinaia di migranti.…

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E’ morto monsignor Bettazzi, costruttore di pace

di Riccardo Maccioni

Tra le note caratteriali che sottolinea chi l’ha conosciuto bene, c’erano la gentilezza e un certo gusto dell’ironia, caratteristica conservata fino alla fine.

Monsignor Luigi Bettazzi è scomparso questa mattina prima dell’alba a 99 anni (ne avrebbe compiuti 100 anni il 26 novembre) è stato un uomo disponibile e aperto al dialogo. Garbato anche quando, per esempio sull’obiezione fiscale alle spese militari, assumeva posizioni scomode, di rottura.

Era nato a Treviso ma si era trasferito da giovane a Bologna dove aveva ricevuto l’ordinazione sacerdotale il 4 agosto 1946. Il 10 agosto 1963 la nomina a vescovo ausiliare di Bologna cui seguì il 4 ottobre la consacrazione episcopale.

Una settimana prima però ci fu l’emozione del Concilio Vaticano II di cui prese parte, accanto al cardinale Giacomo Lercaro a tre sessioni, iniziando dalla seconda, il 29 settembre 1963. Concluse le assise conciliari, fu nominato vescovo di Ivrea, prendendo possesso della diocesi il 15 gennaio 1967. Parallelamente al servizio nella Chiesa locale cresceva l’impegno per la causa della non violenza, fino ad essere nominato nel 1968 presidente di Pax Christi, vivendo in maniera così profonda quell’incarico da ricevere il premio internazionale dell’Unesco per l’educazione alla pace.…

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Firenze città operatrice di pace: che fare oggi?

di Moreno Biagioni

Sono passati più di 30 anni da quando il Consiglio comunale dichiarò, quasi all’unanimità (anche se piuttosto a malincuore da parte di alcune componenti politiche), Firenze “città operatrice di pace”. Era un provvedimento che prendeva spunto da una serie di atti che l’avevano più volte vista operare in questo senso, a partire, per esempio, dalle finestre chiuse dell’Arcivescovado, tenute serrate da Elia Dalla Costa in mezzo a un tripudio di balconi imbandierati a festa nel maggio del 1938, durante la visita di Hitler a Firenze, accompagnato dal suo degno compare Mussolini, una chiusura che rendeva evidente l’opposizione del prelato al nazi-fascismo, avviato sulla strada della guerra al mondo intero.

Un impegno per la pace ripreso in pieno dal sindaco Giorgio La Pira negli anni ‘50 con il suo prodigarsi per unire le città del mondo, da Mosca a New York (impresa non facile in un’epoca di “guerra fredda” fra l’Ovest ad egemonia statunitense e l’Est guidato dall’Unione Sovietica), contro la prospettiva di nuovi conflitti armati, e di uso delle armi atomiche, che si affacciava minacciosa all’orizzonte.…

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L’obiezione di coscienza di don Lorenzo Milani

di Pietro Polito

Lorenzo Milani nasce a Firenze esattamente cent’anni fa (il 27 maggio 1923) da una famiglia dell’alta borghesia fiorentina. La sua origine gli permette di trascorrere un’infanzia priva di assilli economici in un ambiente ricco di stimoli. Nel 1930 si trasferisce con la famiglia a Milano dove rimane fino al 1942. Frequenta per due anni il regio liceo-ginnasio “Chiabrera”, consegue da privatista la maturità classica presso il liceo “Berchet” e, dopo alcuni anni di studio privato, si iscrive nel 1941 all’Accademia di Brera per la pittura. Nel 1933, quando cominciano a manifestarsi anche in Italia le conseguenze della ventata di odio contro gli ebrei alimentata dal nazismo, i genitori Alice Weiss, ebrea, e Albano, indifferente al problema religioso, si sposano in chiesa e fanno battezzare i due figli, Adriano e Lorenzo.

Il “battesimo fascista” non lascia alcuna traccia nel giovane Milani. Si può dire che la “conversione” al cristianesimo, presentata come una ricerca dell’assoluto (Adele Corradi), risulti compiuta il 12 giugno 1943, quando con la cresima egli conferma liberamente la propria appartenenza alla Chiesa cattolica.…

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Le eretiche e le altre donne d’opposizione

di Marilù Oliva

«La donna impari in silenzio, con tutta sottomissione. Non concedo a nessuna donna di insegnare, né di dettare legge all’uomo; piuttosto se ne stia in atteggiamento tranquillo»

Eretiche. Donne che riflettono, osano, resistono di Adriana Valerio, già docente di Storia del cristianesimo presso l’Università Federico II di Napoli, è un saggio edito dal Mulino. Racconta di donne controcorrente, intelligenti, audaci, coraggiose che osarono porre in discussione i dogmi o sconquassare gli equilibri, considerate avverse all’ortodossia e quindi marchiate, perseguitate, calunniate, castigate come eretiche, talvolta bruciate.

Questo agile libro di circa 150 pagine è un excursus diacronico che parte dai primordi del cristianesimo e ne attraversa la storia fino alle dissidenti di oggi, in particolare cattoliche decise a esercitare il ministero, come la francese Anne Soupa, candidatasi vescova nella vacante diocesi di Lione. Oltre a lei ce ne furono innumerevoli altre a spezzare il pensiero comune – Margherita Boninsegna da Trento, Guglielma di Milano, Antonietta Giacomelli, per fare qualche nome – talvolta bollate come “femminette” e “donnicciole”.…

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