A Meloni dico di non coltivare il seme della divisione tra i cattolici
di Rosy Bindi
Gentile direttore, ho ascoltato con molta attenzione l’intervento della presidente Giorgia Meloni al Meeting di Comunione e Liberazione. Devo ammettere che ha saputo toccare le corde giuste della platea di Rimini, da sempre animata da spirito governativo e orientata verso il centro destra. La famiglia, la parità scolastica, il reddito di cittadinanza contrapposto al diritto al lavoro, la difesa della vita, la sussidiarietà, i valori dell’Occidente, le guerre. Magari ci potremmo chiedere perché abbia taciuto sulle fatiche delle famiglie italiane, sul lavoro mal pagato, sulla sanità pubblica in affanno, sui morti nel Mediterraneo, sull’aumento della povertà, sulle crisi industriali, sui doveri delle politiche pubbliche verso il volontariato… Vorrei tuttavia soffermarmi su un passaggio della fase finale dell’intervento che mi ha particolarmente colpita, come iscritta dai primi anni ‘50 all’Azione Cattolica Italiana: «Voi, che siete rimasti fedeli al carisma del vostro fondatore, non avete mai disprezzato la politica. Anzi. Non vi siete rinchiusi nelle sacrestie nelle quali avrebbero voluto confinarvi, ma vi siete sempre “sporcati le mani”.…
Leggi tutto







di Severino Dianich
di Giovanni Emidio Palaia

di Domenico Pizzuti
