Stragi e naufragi

di Tonio Dell’Olio

Le parole sono importanti. Non è affatto la stessa cosa dire che al largo di Cutro è avvenuto un naufragio o una strage. La prima è dovuta alle condizioni del mare e alla precarietà dell’imbarcazione, la seconda prevede una responsabilità e una volontà precise che ha posto quelle persone in mare con condizioni proibitive e una barca inadeguata. Mi spiego. A Bologna nel 1980 non ci fu un incidente ma una strage, Auschwitz non fu l’esagerazione inconsapevole di un regime ma una strage pianificata. Sulle spiagge di Cutro pertanto è avvenuta una strage di cui è responsabile il sistema di rapina e sfruttamento che impedisce lo sviluppo dei Paesi di partenza, le guerre e i regimi di cui siamo complici in tante forme, le leggi che impediscono a chi fugge di poter trovare riparo, cioè accoglienza. La strage pertanto è stata causata da questi fattori che sono espressione di un sistema che ha volti e nomi di persone che ne sono protagonisti come pluriomicidi.…

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Cutro. Quelle morti che non possiamo accettare

di Grazia Naletto

Saremo a Cutro, sabato 11 alla Manifestazione nazionale indetta dalla Rete 26 febbraio sulla spiaggia di Cutro “Fermiamo la strage, subito!”, insieme ai cittadini calabresi che ancora una volta si sono distinti per la loro umanità e per tornare a chiedere politiche diverse, a partire dal varo di una missione pubblica di soccorso dei migranti […]

Il Consiglio dei ministri ha avuto il coraggio di riunirsi a Cutro.

Dodici giorni dopo quella maledetta notte del 26 febbraio, in cui la barca su cui viaggiavano decine di donne, uomini e bambini, tutti potenziali richiedenti asilo, si è frantumata a 150 metri dalla costa calabrese.

Non basterà certo una cinica operazione di marketing politico per oscurare il vergognoso susseguirsi di atti e dichiarazioni dei membri del governo di fronte all’ennesima strage di innocenti.

Anzi. Le indiscrezioni divulgate dai media sui contenuti del nuovo decreto legge discusso dal governo contenente “Disposizioni urgenti in materia di flussi di ingresso legale dei lavoratori stranieri e di prevenzione e contrasto all’immigrazione irregolare” mostrano quanto l’ostentazione della linea di “tolleranza zero”, dichiarata dal governo sulle migrazioni definite “illegali”, nella sostanza, non faccia nessun passo indietro.…

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Firenze antifascista, in piazza contro i rigurgiti razzisti

di Roberto Ciccarelli

Una grande manifestazione scuote l’opposizione sociale e sindacale al governo Meloni. Un corteo solidale con la preside Savino attaccata dal ministro Valditara. Si saldano le istanze democratiche con la critica dell’autoritarismo e quella alla «Fortezza Europa»

«Senza illuderci che questo disgustoso rigurgito passi da sé» ha scritto la preside fiorentina del liceo Da Vinci Annalisa Savino nella lettera agli studenti in cui ha denunciato il pestaggio fascista davanti al liceo Michelangiolo e ha formulato una vibrante critica delle politiche reazionarie, razziste e securitarie egemoni in Italia e nella «Fortezza Europa». Nessuno, tra le cinquantamila persone stimate oggi a Firenze alla manifestazione antifascista per la scuola pubblica e in solidarietà con la dirigente scolastica attaccata dal ministro dell’Istruzione «e del merito» Giuseppe Valditara, si illude che il blocco reazionario e neoliberale «passerà da sé».

IL CORTEO che si snoderà dalle 14 tra Piazza SS. Annunciata e piazza Santa Croce dove parleranno le Rappresentanze sindacali unitarie (Rsu) delle scuole fiorentine ha deciso di non restare indifferente davanti alla violenza fascista e ai crimini di sistema che possono provocare anche le stragi dei migranti, come quella vista sulla spiaggia di Cutro, a Crotone.…

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“Liberi di lottare”

di Alessandro Portelli

Ci sono due parole – «Liberi di lottare» – nello striscione che i picchiatori fascisti hanno esposto davanti al liceo Michelangiolo di Firenze, per rivendicare la loro aggressione agli studenti di quella scuola, che meritano un minimo di riflessione.

«Liberi». È inutile stargli a ricordare che durante il fascismo non c’era la libertà. Non c’era per tutti, ma per quelli come loro c’era, eccome. Durante il fascismo, gli squadristi erano assolutamente liberi di fare quello che volevano, imporre olio di ricino, torturare e perseguitare chi gli pareva.

Nella loro idea di società gerarchica e autoritaria, chi sta in cima è assolutamente libero (legibus solutus, dicevano gli antichi) di fare quello che vuole a chi sta sotto, e questi poveri ragazzi si sentono razza superiore e si credono di essere destinati, nella loro società ideale, a stare fra quelli che comandano. – o fra quelli che battono le mani a quelli che comandano.

D’altra parte vengono da almeno trent’anni di declinazione liberista dell’idea di libertà, intesa anche qui come esisto del dominio: una gara (con tanto di metafore agonistiche: concorrenza, competition) in cui è libero chi vince.…

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Massimo Troisi

di Tonio Dell’Olio

Se la recitazione è finzione, quella di Massimo Troisi è stata autentica, autentica finzione. Perché appariva del tutto spontanea, quasi istintiva, disarmata e, perciò, disarmante. L’impaccio, l’incedere incerto del linguaggio, lo sguardo da bambino che ha rubato la marmellata, l’interrogativo solo apparentemente ingenuo, la ribellione a un complesso di inferiorità che non diventava mai liberazione. Si direbbe tutt’altro che una maschera. E invece è stato il grande inventore di una maschera il cui idioma era sconosciuto e misterioso a molti ma che tutti comprendevano sorprendentemente e che tutti confermavano con una risata. Perché in verità c’è sempre un Massimo Troisi nascosto dentro ciascuno di noi. Inconfessato e non identificato del tutto ma assolutamente presente. E quell’attore riusciva a dare vita a un processo di identificazione in cui godevamo delle nostre stesse piccole conquiste, dei nostri sotterfugi celati, delle incertezze grottesche. No, non era un nuovo Totò, come qualcuno ha azzardato. Apparteneva piuttosto a un’altra specie. Quella che aggrotta le sopracciglia o spalanca gli occhi per questioni quotidiane che hanno il peso specifico della vita.…

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L’Italia riabilita la guerra

di Giovanni Russo Spena

Con l’invio di nuove armi più moderne e sofisticate la Nato e l’Unione Europea fanno un ulteriore, decisivo passo nell’escalation bellica. Cresce la tendenza verso la terza guerra mondiale, senza che né i Parlamenti abbiano realmente deciso, né le opinioni pubbliche abbiano ricevuto adeguate informazioni per una consapevolezza critica.

Il problema non è tecnico. Attiene a meno di duecento carri armati forniti al governo ucraino, il cui arrivo viene completato a fine 2023. La “quantità” non è, per l’esito della guerra, militarmente, decisiva. Anche come “qualità”, per quanto abbia capito un obiettore di coscienza inesperto in tecnologia militare come me, parliamo di carri armati di cui si conoscono caratteristiche e potenzialità, non dissimili dagli ultimi modelli russi.

Il tema, allora, è completamente politico. Le armi che vengono fornite al governo ucraino hanno bisogno di preparazione e formazione delle truppe ucraine. Non sovvertiranno, probabilmente, di per sé le sorti del conflitto, ma coinvolgeranno personale di molti Paesi europei e degli Usa.…

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Anna Politkovskaja, un’eredità scomoda

di Guido Caldiron

Nel mondo anglosassone, e ormai non più solo in quello, con il termine whistleblower, derivato dall’espressione «blow the whistle» (soffiare nel fischietto) che indica l’azione di un arbitro in una competizione sportiva che vuole fermare un comportamento irregolare o pericoloso, si identifica un «lanciatore di allerta»: chi, in base alle proprie ricerche o analisi è in grado di individuare la china pericolosa che stanno prendendo determinate vicende, processi tecnologici, scientifici o economici o, per estensione, gli esiti catastrofici verso cui possono condurre le scelte di questo o quel leader. Una categoria che sembra essere stata inventata per descrivere la traiettoria di Anna Politkovskaja, la giornalista russa che di allarmi e ammonimenti ne aveva lanciati molti attraverso il proprio lavoro, senza essere davvero ascoltata né in patria né all’estero, ma tanto da finire ammazzata a 48 anni il 7 ottobre del 2006 a Mosca. Perché, come ricorda Francesca Mannocchi nella prefazione agli scritti di Politkovskaja dedicati alla seconda guerra cecena (1999-2009) e al modo in cui quel conflitto ha plasmato la società russa e il sistema di potere al cui vertice siede Vladimir Putin, che tornano oggi in libreria per Bur, (Un piccolo angolo d’inferno, postfazione di Georgi M.…

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Domande e risposte su un’autonomia che è incostituzionale

di Francesco Pallante

Finalmente, dopo anni di disattenzione, il dibattito pubblico ha iniziato a interessarsi di autonomia regionale differenziata: una questione suscettibile di condizionare il futuro dell’Italia, che merita di essere discussa nelle sue molteplici sfaccettature.

Anzitutto: che cos’è l’autonomia regionale differenziata? È la facoltà attribuita alle regioni ordinarie (non a quelle speciali, per le quali vale una disciplina a parte) di aumentare le proprie competenze normative e gestionali in ambiti oggi disciplinati e amministrati dallo Stato. Tale facoltà non era prevista nella Costituzione del 1948: è stata introdotta dalla riforma costituzionale voluta dall’Ulivo nel 2001, all’art. 116, co. 3, Cost.

In quali materie le regioni possono aumentare le loro competenze? In moltissime materie, tra cui: sanità, istruzione, università, ricerca, lavoro, previdenza, giustizia di pace, beni culturali, paesaggio, ambiente, governo del territorio, infrastrutture, protezione civile, demanio idrico e marittimo, commercio con l’estero, cooperative, energia, sostegno alle imprese, comunicazione digitale, enti locali, rapporti con l’Unione europea. Significa che, in tutte queste materie, lo Stato potrebbe perdere quasi ogni ruolo, demandando ogni potere alle regioni.…

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“E’ la mafia che divorzia dalla Chiesa non viceversa”. Intervista ad Augusto Cavadi

di Luca Kocci

Al di là di qualche facile ironia che pure si è fatta, è passato complessivamente inosservato il fatto che in uno degli appartamenti utilizzati da Matteo Messina Denaro – quello a Campobello di Mazara (Tp) – non siano stati trovati crocefissi e santini, ma pillole per accrescere la potenza sessuale e profilattici. Eppure i “mafiosi devoti” hanno avuto una certa familiarità con l’universo e la simbologia religiosa cattolica: dalle Bibbie e i rosari rinvenuti del covo di Bernardo Provenzano a Montagna dei Cavalli nelle campagne di Patti (Pa), al carmelitano Mario Frittitta che si recava regolarmente a Bagheria (Pa) per celebrare messa nel rifugio del latitante Pietro Aglieri in cui era stata allestita una cappella privata fornita di altare, fino all’assidua presenza dei boss in prima fila nelle processioni delle feste patronali utilizzate come vetrina per ribadire il proprio controllo del territorio con la benedizione ecclesiastica, tanto che molti vescovi meridionali hanno dovuto emanare delle specifiche normative per arginare le infiltrazioni mafiose (v.…

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La Shoah e il paradigma vittimario del Novecento

di Claudio Vercelli

Si fa un grande parlare delle vittime dei grandi percorsi storici, ossia di quanti hanno pagato a essi un tributo che, molto spesso, è stato quello della propria vita. Con uno sgradevole neologismo, si potrebbe dire che la «vittimologia», dagli anni Ottanta in poi, ha occupato una parte importante delle riflessioni portate avanti dalle scienze sociali e da quelle storiche. Come capita un po’ per ogni stagione culturale, destinata come tale a riflettersi da subito sui diversi livelli di attenzione e, quindi, di analisi critica prevalenti, anche in questo caso si sono registrati aspetti positivi e limiti di sostanza. Gli elementi di interesse sono costituti dall’attenzione che si è andata manifestando verso quei gruppi sociali, e quindi quelle persone che, travolte da eventi soverchianti, ne sono risultati annientati. Un’indagine sui traumi che da ciò derivano, a partire dai sopravvissuti, così come dal vuoto che l’assenza delle vittime ingenera nelle collettività di cui erano parte, non può più essere esclusa dall’orizzonte analitico dello studioso.…

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